Francesco Cassia

CC Ortigia, Francesco Cassia: un futuro fra le stelle.

Esordire a 15 anni in A1 affrontando squadre del calibro di Brescia e Recco può sembrare eccezionale. Ma se sentirete parlare Francesco Cassia penserete ad un altro aggettivo. Naturale. E non solo perché figlio d’arte, con papà Peppe, stella dell’Ortigia degli anni 90, che lo portava con sè agli allenamenti fin dall’infanzia. Ma soprattutto perché è il connubio perfetto del grande atleta: capacità, volontà, voglia di arrivare al massimo e grandissima umiltà. Un mix perfetto che farà di Ciccio un grandissimo campione. Nelle sue parole il racconto della sua già intensa carriera.

Ciccio Cassia con papà Peppe
Ciccio Cassia con papà Peppe

“Se dovessi dire quando ho iniziato a giocare a pallanuoto non lo so. Mio padre è stato il mio primo maestro. Quando ero piccolo lui allenava la squadra dell’Ortigia, in A2. Per me era una cosa normale seguirlo e tuffarmi in piscina con i suoi ragazzi. Poi mi ha detto: “prova a fare qualche vasca con loro”. E dal nuotare, a iniziare a giocare ed a fare le prime partite è stata un’evoluzione naturale.”

Ciccio Cassia con papà Peppe
Ciccio Cassia con papà Peppe

“Anche i miei primi ricordi e le immagini più belle della mia infanzia sono legate alla pallanuoto. Nella mia camera c’è una foto di me piccolissimo, con la calottina in testa, insieme a mio padre. E un’altra foto, sempre con mio padre, a Cagliari, in occasione dei mondiali master che poi vinse. La pallanuoto era già nel mio destino.”

Ciccio e Peppe Cassia
Ciccio e Peppe Cassia

Nel 2017 sono andato in nazionale under 15 per un torneo in Ungheria. Ero la persona più felice del mondo. Ricordo che feci spaventare un sacco mia mamma. Quando arrivò il messaggio dei convocati, lessi i nomi. Vedendo il mio ho tirato un urlo talmente forte che mia mamma si terrorizzò. Era la prima volta che uscivo fuori dalla mia città. Ho incontrato tanti ragazzi che all’epoca conoscevo poco ma con cui oggi siamo amici. Fu un’esperienza incredibile che ci portò a conquistare il secondo posto del torneo.”

Francesco Cassia
Francesco Cassia

A 15 anni ho esordito nell’Ortigia. Avevo sempre giocato con ragazzi più grandi ma a quei livelli ero spaventatissimo. Anche perché le mie prime due partite le ho giocate contro il Brescia e il Recco. La seconda partita, proprio contro la Pro Recco, non la dimenticherò mai. L’allenatore, Gino Leone, mi fece entrare in posizione uno. Davanti mi ritrovai Sandro Sukno, che a quei tempi era il giocatore più forte. Io l’avevo sempre ammirato da bambino. Lo guardavo. Ero spaventatissimo. Ad un certo punto gli passano la palla. Io non osavo avvicinarmi e stavo a 2 metri di distanza. Non so come, non l’ho mai capito, me lo sono ritrovato dalla parte opposta e in meno di un secondo era sotto rete e segnò. Quindi nel mio battesimo sono stato brutalmente violentato da Sukno. Ma è uno dei ricordi più belli che porto dentro. Ritrovarsi davanti un campione di quel calibro è stata veramente una sensazione indescrivibile.”

Francesco Cassia
Francesco Cassia

L’estate più bella che abbia mai vissuta è stata quella del 2019, dell’Europeo U17. All’inizio fu davvero brutto, venne a mancare il nostro allenatore, Nando Pesci, a cui ero molto legato. Vincere quell’Europeo è stato ancora più emozionante anche per quello. Ogni volta che scendevo in piscina pensavo alle sue parole. Non lo scorderò mai. L’estate precedente avevamo fatto una fase di preparazione a Trieste, dove eravamo stati 14 giorni. Ci mandarono a casa per riposare due giorni, e sul pulmino che ci portava all’aeroporto Nando mi mandò a chiamare. Mi guardò e mi disse: “Io ti porto con me. Però tu mi devi promettere che nuoti, nuoti, nuoti e basta.” Io gli risposi va bene, va bene te lo prometto. Ho una foto con la medaglia, la calottina e gli occhialini in testa. Erano per Nando, per quella promessa che gli avevo fatto.”

Ciccio Cassia con Pippo Ferrero e Francesco Condemi
Ciccio Cassia con Pippo Ferrero e Francesco Condemi

“La squadra dell’Ortigia di quest’anno e il poter giocare con mostri sacri come Massimo Giacoppo, Christian Napolinano, Valentino Gallo e Stefano Tempesti è pazzesco. Non mi vengono altre parole. E’ solo pazzesco. Valentino l’ho sempre considerato il mio punto di riferimento da superare, perché è il siracusano d’eccellenza. Meglio di lui ce ne sono stati pochi qui a Siracusa. Io da piccolo lo guardavo giocare in Nazionale e pensavo di voler diventare un siracusano meglio di lui. Mi ha spinto a migliorare un sacco, in squadra lo ascolto in tutto.”

Francesco Cassia
Francesco Cassia

E poi giocare con Stefano Tempesti. Quando me l’hanno detto quest’estate pensavo che mi stessero prendendo in giro. Stefano Tempesti è veramente l’icona della pallanuoto italiana e mondiale. Mi ricordo che una volta eravamo ad una grigliata con i miei compagni di squadra, un’estate, e vedevamo in tv una partita del Settebello. Non mi ricordo se fossero i mondiali o gli europei. Stefano in quella partita parò due o tre rigori. Io veramente ero impazzito a vedere come era riuscito a chiudere la porta. Dissi a un mio compagno che il mio sogno era giocare con lui. Essendo stato sempre fissato per l’attacco pensavo che con uno come Tempesti non fosse necessaria neanche la difesa!

Francesco Cassia e Stefano Tempesti

“Quest’anno siamo arrivati al grande traguardo della finale di Euro Cup. Le mie sensazioni sono positivissime. Io sono sempre stato ottimista. In tutto quello che faccio penso che andrà nel migliore dei modi. Non si dice mai per scaramanzia ma spero che possa andare bene. Un altro grande passo che spero mi possa portare ai vertici della pallanuoto. Quello per cui ho sempre vissuto, lottato, sognato.”

Francesco Cassia con papà Peppe

Ciccio Cassia