sabato, Aprile 27, 2024
Pallanuoto

Sport Management, Lorenzo Bruni: la dura strada di un centroboa.

Ci sono cammini nella vita che sono più lunghi, difficili, impervi. Ci sono ruoli in cui occorre combattere in maniera più dura, essere forti e ostinati, tenaci e generosi. Dove occorre resistere a chi ti vuol buttare giù per riemergere ancora più pronti e combattivi. In un quadro in cui l’io lascia il posto al noi, il cui il sacrificio del singolo determina la vittoria del gruppo. Lorenzo Bruni, centroboa dello Sport Management e del Settebello, ha iniziato da ragazzino a percorrere la dura strada di chi nella pallanuoto fa il lavoro sporco. Quel difficile ma fondamentale ruolo indispensabile per la conquista della vittoria finale.

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

La mia carriera la devo, innanzitutto, alla mia famiglia che, fin da ragazzino, mi ha sempre sostenuto, lasciandomi libero di scegliere e seguire la mia passione. Scelte che sono arrivate presto. Ho iniziato a giocare a pallanuoto a Prato, la mia città. Ho avuto la fortuna di aver conosciuto un ottimo tecnico, Iacopo Bologna che, quando andò via, mi consigliò di spostarmi in Liguria, dove avevo maggiori possibilità di crescere. Quell’estate andai alla Pro Recco che, all’epoca, aveva le giovanili seguite da Elio Brasiliano. L’ambiente e i ragazzi mi piacquero subito. Avevo solo 14 anni ma trovai subito l’appoggio di mio padre e anche di mia madre che, seppur a malincuore, mi lasciò andare. Iniziò da lì la mia vita da solo e la mia avventura nella pallanuoto.”

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

Nel 2009, con il venir meno dei settori giovanili della Recco, mi chiamò Alessandro Cavallini che allenava al Camogli. Trovai un gruppo straordinario con cui conquistammo il campionato italiano U17 nel 2010 e l’U20 nel 2013. Ma, soprattutto, iniziai ad entrare nel giro della nazionale giovanile con cui disputai due mondiali, in Australia e Ungheria, e un Europeo in Francia. Nel 2011 iniziai ad essere il quindicesimo nella prima squadra del Camogli. Trovare spazio in acqua era impossibile, avendo davanti due fenomeni come Sasha Sadovyy e Slobodan Nikić. Fu, comunque, un anno molto importante, di grande scuola, grazie soprattutto all’aiuto di Nikić che si dedicava a me anche oltre l’orario dell’allenamento, per migliorare tecnica e tiri.”

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

L’anno dopo il Rari Nantes Camogli ringiovanì molto la squadra. Con Cavallini affrontammo un campionato molto duro, prendendo botte a destra e sinistra, e chiudendo con un solo punto. Era un passaggio che era stato messo in conto dalla società, che serviva per portare avanti un gruppo di giovani promesse. La squadra retrocesse in A2 ma la crescita per tutti fu esponenziale. Il notevole bagaglio di esperienza accumulato e la crescita tecnica mi portò, in quell’estate del 2013, ad essere selezionato dal Bogliasco per andare a giocare in A1. La mia prima vera stagione da professionista.”

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

Nel 2014 il grande salto nel Brescia, squadra top del campionato, che, anche in quell’anno, arrivò a giocare la finale scudetto. Ero circondato da grandi campioni e allenato da un tecnico di grandissimo livello come Alessandro Bovo. Un anno molto importante per la mia crescita ma avaro di minuti in acqua. L’anno successivo mi prese il Recco e mi mandò in prestito alla Florentia, una squadra molto giovane. Esperienza che mi sarebbe servita per giocare in continuità. Il 2015 fu anche l’anno della mia prima Universiade, disputata a Gwangju. Un’esperienza entusiasmante, un clima ed un ambiente fantastico, organizzata come una vera e propria olimpiade. E chiusa con grande soddisfazione, arrivando secondi nella competizione.

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

Nel 2016 rientrai a Recco e iniziai uno dei periodi più duri della mia carriera. Anni tosti, sia da un punto fisico che mentale. Non è facile stare in una squadra di tale caratura circondato da grandissimi campioni e, all’epoca, allenata dal serbo Vladimir Vujasinović. Nella Pro Recco si respira una mentalità vincente. Chi va sa che bisogna dare oltre il massimo e l’unico obiettivo è arrivare primi. Ho vissuto con loro due stagioni in cui la squadra ha vinto entrambi i campionati e Coppe Italia. Il 2017 è stato anche l’anno delle Universiadi a Taipei. Altra splendida esperienza in cui riuscimmo a salire nel gradino più basso del podio.”

Lorenzo Bruni
Lorenzo Bruni

Il 2018, con l’arrivo a Busto, nella Sport Management, segna l’inizio dei miei due anni più belli nella pallanuoto. Giocando con un gruppo magnifico, una banda di amici, dentro e fuori la vasca. E con un allenatore che ha saputo formare l’ambiente e darci motivazione e grinta per arrivare a grandi risultati. Marco “Gu” Baldineti ci ha fatto giocare davvero bene, dando filo da torcere a tutti. Arrivando a raggiungere la Final Eight di Champions League, risultato inimmaginabile per una compagine così giovane. Gu è formidabile, è in grado di tenere il gruppo in maniera fantastica trasmettendoci la sua grinta che è assurda. Durate le partite, nei time out, urla trasmettendoci la sua rabbia agonistica, spronandoci a dare sempre il massimo.”

Lorenzo Bruni con Gu Baldineti
Lorenzo Bruni con Gu Baldineti

Un anno incredibile, coronato con la mia terza partecipazione alle Universiadi, a Napoli, dove abbiamo conquistato la medaglia d’oro con Angelini e Calcaterra come allenatori. Un’altra splendida esperienza con una bella squadra e due tecnici fantastici che ci hanno permesso di arrivare all’oro dopo una battaglia in finale contro una fortissima Russia. Vincere in Italia, in una mitica piscina come lo Scandone, piena di tifosi, è stata un’altra esperienza indimenticabile.

La nazionale universitaria vincitrice dei giochi di Napoli del 2019
La nazionale universitaria vincitrice dei giochi di Napoli del 2019

Ho girato tante squadre, ma un gruppo coeso come quello che ho trovato alla Sport Management non mi era mai capitato. Non c’era nessuno che si trovava male, eravamo tutti molto affiatati, volevamo entrare tutti nel giro della nazionale. Avevamo tutti gli stessi obiettivi e remavamo dalla stessa parte. Anche la società, con il presidente Sergio Tosi, ci è stata sempre vicino non facendoci mai mancare niente. E’ stato un peccato che questo campionato sia stato stroncato dal problema del coronavirus. Con gravissime conseguenze economiche anche per la società che rischia di dover ridimensionare i propri obiettivi. L’attuale situazione la valuteremo nei prossimi giorni e vedremo cosa ci riserva il futuro.

Lorenzo Bruni con il Settebello di Sandro Campagna
Lorenzo Bruni con il Settebello di Sandro Campagna

Il mio grande obiettivo è entrare in maniera stabile in nazionale. Ho la fortuna che nel nostro campionato di centroboa italiani ce ne sono pochi. Ma davanti ho due atleti formidabili come Michael Bodegas e Matteo Aicardi. Rubare il posto non sarà facile ma spero di poter mettere in seria difficoltà Sandro Campagna nella scelta del prossimo anno, in vista delle Olimpiadi di Tokyo. Giocare in una squadra competitiva quest’anno sarà fondamentale per mettermi in luce e, eventualmente, sono anche disponibile a spostarmi per trovare buone occasioni. Grazie alla mia famiglia e, oggi, a mia moglie so di avere sempre dietro tutto il sostegno per continuare ad inseguire i miei sogni.”

Lorenzo Bruni