martedì, Aprile 30, 2024
Pallanuoto

Nuoto Catania, Nenad Kacar: un serbo dal cuore italiano.

La Serbia è un piccolo paese, nato dalla scissione della Jugoslavia, che già vanta una grande storia nello sport. Ed in particolare nella pallanuoto. La nazionale è campione olimpica in carica, due ori mondiali, cinque ori europei. Figlio di questa tradizione è Nenad Kacar, centrovasca della Nuoto Catania, a cui ha legato buona parte della propria carriera. Pallanuotista per caso, Nenad ci racconta la sua storia e quella di un paese che ha saputo forgiare i propri giovani nello sport.

Nenad Kacar
Nenad Kacar

Sono arrivato in piscina a 10 anni, dopo che i medici mi avevano consigliato uno sport in acqua, per un problema alle anche. Provai sia il nuoto che la pallanuoto. Ma capii subito che quest’ultimo era quello che faceva per me. Vengo da una famiglia di grandi sportivi. Mio padre fu medaglia d’argento all’Olimpiade di Montreal nel 1976 e mio zio fu oro a quelle di Mosca, nel 1980. Sono stati i migliori pugili della storia serba. Fino ai 15 anni ho fatto sia pugilato sia pallanuoto, disputando gare per entrambe le discipline. Sport molto diversi e molto impegnativi, con allenamenti giornalieri per entrambi. Anche nel pugilato non ero male. Sono stato 2 volte campione di Jugoslavia ed è rimasta una mia grande passione.”

Nenad Kacar con il padre Tadija, medaglia d'argento nel pugilato alle olimpiadi di Montreal 1976
Nenad Kacar con il padre Tadija, medaglia d’argento nel pugilato alle olimpiadi di Montreal 1976

Il mio paese d’origine, la Serbia, pur essendo un piccolo stato di 7 milioni di persone ha sempre sfornato grandi campioni. Pensate solo che, all’ultima Olimpiade di Rio, abbiamo vinto la medaglia d’oro nella pallanuoto, argento nel basket maschile e bronzo nel femminile, bronzo nella pallavolo sia maschile che femminile. E’ un paese molto sportivo, che mette a disposizione tante strutture. Fra i blocchi di palazzi ci sono terreni con campi di calcio, di basket, di pallavolo. Ed è tutto gratuito. Ed è stato l’unico sfogo della mia generazione che, negli anni 90, ha vissuto la guerra in Jugoslavia. C’erano sanzioni ed eravamo isolati dal mondo. L’unico modo che avevano i giovani per uscire era quello di fare sport.”

Nenad Kacar
Nenad Kacar

Nella pallanuoto, in Serbia, gli allenamenti duri iniziano già all’età di 13 anni. I più bravi entrano nel giro delle prime squadre a 15-16 anni e si allenano sempre due volte al giorno. Sacrificio e lavoro duro. Quando si inizia un ciclo si parte con una trentina di ragazzi. E con un buon lavoro, almeno un paio di loro, già a 17 anni, possono giocare ad altissimi livelli. La giusta concorrenza sportiva, il lavoro duro, di qualità, porta sempre ottimi risultati. Le nuove generazioni hanno molte distrazioni, sono portati a concentrarsi meno nello sport. La mia era molto diversa. Per ottenere risultati nella vita occorre tantissimo impegno. Senza non si arriva a nulla.

Nenad Kacar
Nenad Kacar

Sono arrivato in Italia a 22 anni. Avevo finito il campionato in Serbia molto presto, a marzo. La nostra nazionale si doveva preparare per incontri importanti. Mi chiamò un mio amico, che era stato nazionale ai tempi dell’ex Jugoslavia. Mi propose di venire a giocare a Catania. C’era una squadra che cercava uno straniero, la Nettuno. Arrivai dopo una settimana e doveva essere solo per tre mesi. Alla fine sono passati 15 anni da quel giorno.

Nenad Kacar
Nenad Kacar

L’Italia è meravigliosa e io mi innamorai di Catania. Spesso la gente vede solo in negativo la Sicilia. Ma se si pensa solo al cibo, al clima, al mare, all’Etna. Non la cambierei con nessun’altra parte al mondo. E poi l’incontro, 10 anni fa, con la Nuoto Catania, la mia seconda casa. Una società a cui sono molto legato, in cui ho trascorso gli anni della maturità sportiva. E da 7 anni sono capitano. Ho vissuto grandi soddisfazioni ma anche delusioni. Ma è stato sempre un amore crescente.

Nenad Kacar
Nenad Kacar

Quest’anno siamo in A2, stiamo facendo un bel campionato, siamo primi. Ma è partito subito in salita. Lo straniero che avevamo preso, di grande caratura, unico centroboa titolare, non ha passato le visite mediche. Abbiamo dovuto riorganizzarci, trovare soluzioni diverse, stravolgere il nostro gioco. Ma il nostro obiettivo non è cambiato, è sempre rimasto la promozione nella massima serie. E’ difficile sapere, in questo momento, cosa ne sarà del campionato. Stiamo vivendo un tempo sospeso. Per ora è importante che venga superato, che le persone stiano bene. Poi vedremo.”

Nenad Kacar
Nenad Kacar

Lo sport dà un’impostazione importantissima. Se si capisce questo, e si ha un giusto allenatore, che ti accompagna nella crescita, ti forma sia nel fisico che nella mente. Io ho avuto la fortuna di avere accanto mio padre, dai 10 ai 20 anni. Ho imparato tante cose: come affrontare le difficoltà, come reagire nei momenti critici, come comportarmi con i compagni. Questo riguarda anche gli sport individuali, dove dietro una persona c’è sempre il lavoro di un team. Il lavoro di gruppo e l’autodisciplina sono elementi importanti per una lunga carriera. Molti atleti si perdono presto nel loro cammino.”

Nenad Kacar
Nenad Kacar

A me piacerebbe giocare ancora un paio di anni. Continuo a divertirmi e non mi è mai pesato un minuto dell’allenamento. E questo per me è l’indicatore più importante, se andare avanti o fermarmi. Nel mio futuro, comunque, vedo sempre lo sport e, magari, la Nuoto Catania. Mi piacerebbe rimanere e iniziare ad allenare i giovani. Per cercare di trasmettere quei valori che lo sport mi ha insegnato e dare il mio contributo nel preparare future generazioni. Principi che mi sono serviti non solo come atleta ma, soprattutto, nella vita.”

Nenad Kacar
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