giovedì, Aprile 25, 2024
PallanuotoSETTEBELLO

Pro Recco, Vincenzo Renzuto Iodice: da Napoli la poesia della pallanuoto.

Pallanuoto a Napoli non è semplicemente uno sport: è poesia. Come il calcio, seppur con diversa intensità, ma con una storia che parla di successi, grandi trionfi e società con grande blasone. Un connubio che si sposa alla perfezione tra città e voglia di vasca: giocare la pallanuoto a Napoli significa immergersi nella storia di realtà prestigiose, che hanno dato vita ai famosi circoli nautici. Dai quali sono usciti atleti che hanno fatto la storia della pallanuoto italiana. Vincenzo Renzuto attaccante della Pro Recco e del Settebello, ci racconta come, partendo dalla sua Napoli, è arrivato a conquistare la coppa del mondo di pallanuoto di Gwuangju nel 2019.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

A Napoli, nella mia città, al Circolo Nautico Posillipo ho iniziato, giovanissimo, a giocare a pallanuoto. Qui sono cresciuto, mi sono formato, fino ad arrivare in nazionale, nel Settebello, con cui ho giocato il primo mondiale partendo proprio da Napoli, nel 2017 a Budapest. Al Posillipo devo tantissimo. Una lunga stagione della mia carriera che ha avuto l’apice nel 2015 con la vittoria della Coppa Len contro l’Acquachiara. Un derby tutto napoletano, con la mitica piscina dello Scandone completamente piena per entrambe le partite di finale. Un’emozione difficile da descrivere.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

Vincere a Napoli, davanti 5000 tifosi, per il Posillipo che non conquistava una coppa dal 2005, quindi da 10 anni, è stata veramente un’emozione incredibile. Paragonabile solo alla vittoria del mondiale dello scorso anno. Peccato che il Posillipo non giochi più da tempo partite a questi livelli. La città ama molto la pallanuoto, è uno sport che, nei periodi di splendore, era seguito da tantissime persone. Un periodo difficile per il Circolo, legato molto alla situazione economica. Sono, però, molto fiducioso, penso che, anche quest’anno, il Posillipo farà una buona squadra. E sono, soprattutto, ottimista per il futuro. Tanti giovani stanno crescendo e potranno portare nuovamente la società ai vertici della pallanuoto.

Il Posillipo vincitore della Len con, a sinistra, un giovanissimo Vincenzo Renzuto
Il Posillipo vincitore della Len con, a sinistra, un giovanissimo Vincenzo Renzuto

Nel 2017 lasciai il Posillipo e vissi un momento difficile alla ricerca di una buona squadra. Determinante fu l’aiuto di Sandro Campagna che mi trovò un’ottima collocazione in Croazia, a Dubrovnik. Una città stupenda che vive proprio di pallanuoto. Tutti in città conoscono lo Jug, tutti ne parlano, i giornali, ogni giorno, dedicano almeno due – tre pagine alla pallanuoto. Uno sport molto sentito, uno degli sport nazionali.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

Lo Jug Dubrovnik è una squadra storica in cui ho vissuto un’esperienza incredibile con la vittoria del triplete, la Coppa di Croazia, la Regional Liga, manifestazione a cui partecipano le migliori squadre dell’Est Europa, e il campionato nazionale. In più, siamo riusciti a raggiungere la semifinale di Champions League, perdendo contro la mia attuale squadra, il Pro Recco. E’ stato un anno super positivo. Ho giocato una pallanuoto diversa, abbiamo fatto un girone di Champions molto difficile, ho giocato tantissime partite di altissimo livello. E questo, sicuramente, mi ha aiutato tantissimo a migliorare e crescere sotto tutti i punti di vista.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

Nel 2018 il passaggio alla Pro Recco. Per giocare in una squadra così bisogna essere, soprattutto, molto forti di testa. Ho fatto due anni con la squadra composta da 18-19 giocatori. Ogni giorno è una sfida, ogni giorno bisogna guadagnarsi il posto, dare il 100%. Giochi con dei campioni incredibili in cui, se non si da il massimo, è impossibile ottenere un posto in squadra. Rischiando di rimanere fuori e non giocare le partite importanti. Questo mi ha fatto crescere tantissimo. Avere, inoltre, un maestro come Radko Rudic è stato determinante per la mia carriera nella pallanuoto.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

La vittoria con il Settebello al mondiale di Gwangju dello scorso anno è stata un’emozione incredibile. Il coronamento di un sogno, di un’avventura che è andata oltre le nostre più ottimistiche aspettative. Siamo partiti che eravamo una buona squadra, potevamo mettere in difficoltà tutti. Ma non pensavamo mai di poter raggiungere e vincere la finale. Nel girone di qualificazione abbiamo anche sofferto contro squadre che, sulla carta, erano molto indietro rispetto a noi.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

Abbiamo fatto un percorso in crescendo, arrivando a giocare la finale in maniera perfetta. Penso che è stata la partita meglio giocata da quando sono in nazionale. Partita perfetta sotto tutti i punti di vista, sia tattico sia mentale. Ed eravamo davvero al top dal punto di vista fisico. Non c’è stata assolutamente storia. Già al terzo tempo avevamo capito che la vittoria era nostra. La grande preparazione che, invece, è mancata all’Europeo di quest’anno. La mancanza di tempo nella preparazione del torneo si è vista tutta e i risultati sono stati tutt’altro che brillanti.

Vincenzo Renzuto
Vincenzo Renzuto

Siamo stati tanto tempo fermi. Ora, a Siracusa, dobbiamo lavorare per tornare ad una forma accettabile. Non era mai successo a nessuno di noi di non entrare in vasca per tre mesi. Riprendere la preparazione non è mentalmente facile, non essendoci competizioni a breve che danno carica e stimoli. Ma dobbiamo, comunque, lavorare tanto. Sandro Campagna è bravissimo a darci le giuste motivazioni per raggiungere gli obiettivi individuali e di squadra. Una grandissima occasione per allenarci insieme e prepararci per la prossima stagione.

Vincenzo Renzuto