CC Ortigia, Valentino Gallo: le emozioni di un grande campione.

Vivere per oltre vent’anni a grandissimi livelli. Una carriera iniziata poco più che bambino e che lo ha portato sul tetto del mondo. Valentino Gallo ha avuto la fortuna di nascere in una grande terra di pallanuoto, in quel Circolo Canottieri Ortigia che è stato fucina di grandi campioni. Nel 2010 argento agli europei di Zagabria, nel 2011 oro ai Mondiali di Shanghai, nel 2012 argento olimpico a Londra e nel 2016 il bronzo alle olimpiadi di Rio de Janeiro. Un grande palmares che lo lega al Settebello, di cui è stato colonna dell’ultimo decennio. L’incontro con Valentino è un racconto di emozioni in cui, il grande campione, sveste la corazza da guerriero per mostrarci il lato più umano di una grande carriera.

Valentino Gallo
Valentino Gallo

“Ricordo benissimo il giorno in cui passai alla prima squadra dell’Ortigia. Avevo 14 anni e mi stavo allenando con i miei pari età. Abbiamo visto Deni Lusic che ci osservava. Era lo straniero della squadra e fu, qualche anno dopo, anche mio allenatore. Un grande campione, aveva già vinto 2 olimpiadi, a Los Angeles e Seul, e un titolo mondiale. Un fenomeno della pallanuoto. Fu lui, quel giorno, che mi segnalò a Bruno Cufino, l’allenatore della prima squadra. L’indomani mi arrivò una telefonata. Mi dicevano che Cufino mi voleva per una partita di allenamento con i grandi. Avevo il cuore in gola. Ero emozionatissimo. Io andavo sempre a tifare, alla cittadella di Siracusa, i miei idoli. Che ora potevo avere lì, come compagni, e giocarci insieme.”

Valentino Gallo

Nel 2004 andai al circolo di Mergellina, il Posillipo. Sono stati i 13 anni più belli della mia vita. C’è un detto a Napoli che quando un forestiero viene piange due volte: quando arriva e quando parte. E’ la pura e semplice verità. Le prime due settimane ero disperato. Pensavo che la gente fosse matta. E’ una città davvero esagerata. Poi ho trovate persone dirette, schiette, calde e passionali. Mi sono trovato benissimo e mi sono innamorato della città e della squadra. 13 anni meravigliosi con grandi risultati sportivi e la vittoria di una Coppa dei Campioni e una Supercoppa Len. Napoli è la mia seconda città, in cui scappo ogni volta che ho un week end libero. Una parte del mio cuore rimarrà sempre lì.

Valentino Gallo

Nel 2008 iniziano le mie convocazioni con il Settebello. Le tre olimpiadi, sono state, sicuramente, il momento più alto, più emozionate. Momenti incredibili vissuti accanto ai più grandi campioni dello sport di tutte le discipline. Se per il calcio le Olimpiadi hanno sempre rappresentato una competizione minore, per il resto del mondo sportivo è il punto massimo. L’apice di una carriera. E quando si viene selezionati da una nazionale ci si sente da dio. Fino a quando non si arriva lì, alla cerimonia di apertura. E noti di avere accanto mostri sacri del calibro di Federer, Nadal, Bolt, Powell. E allora ci si sente piccolo, piccolo, un granello si sabbia, una goccia nell’oceano.

Valentino Gallo

I due anni allo Sport Management e quello al Brescia non li ho vissuti al top. Mi riaccendevo solo in nazionale. Soprattutto l’anno con i Mastini è stato molto duro, anche per i rapporti con il tecnico. Per il bene della squadra e con grande umiltà ho cercato sempre di andare avanti. Mi sono ritrovato come un ragazzino, a dover riconquistare spazio nella squadra. Il minutaggio che mi facevano fare mi facevano sentire vecchio. Mentre, nella stessa estate, con il Settebello, ho giocato tutti e quattro i tempi con i minuti di sempre. L’ambiente di Brescia non è facile ma le mie prestazioni erano sotto gli occhi di tutti. Nella finale scudetto contro il Recco, a detta di molti, sono stato il migliore in campo. Ho segnato due gol, due assist, ho giocato una partita difensiva pazzesca. E questo è quello che conta per me, aver dato il mio contributo alla squadra.

Valentino Gallo

Il ritorno a Siracusa è stato anche un rinascere. Avevo avuto anche offerte da altre società. Ma il richiamo di casa è stato più forte. La società mi ha subito dato fiducia. E’ questo per me è stato molto importante anche da un punto di vista psicologico. Capivo che, anche per loro, era una sfida prendere un giocatore che l’anno prima sembrava a fine carriera. Ma, penso, di averli ripagati con il mio lavoro e le mie prestazioni. E i risultati sono evidenti. In campionato e in Euro Cup abbiamo avuto un cammino che ha sorpreso tutti. E che ci ha portato ad una storica finale.”

Valentino Gallo

La famiglia, gli amici, una piscina meravigliosa, un gruppo stupendo, una società molto presente. Si lavora in armonia e tranquillità. Tutti siamo partecipi e collaboriamo nella squadra. Con Christian Napolitano ci conosciamo da quando avevamo 10 anni, con Massimo Giacoppo e Stefano Tempesti abbiamo condiviso tantissimi anni in nazionale. Anche con il resto dei ragazzi ho subito legato e si è formato un clima fantastico.”

Valentino Gallo

Non vedo l’ora di tornare in acqua. Sarà come ricominciare di nuovo. Un mese di inattività negli sport d’acqua incide tantissimo. Fermarsi anche solo pochi giorni si sente. Ora bisogna pensare al bene comune. E poi a quella finale storica per l’Ortigia. Che spero poter giocare con il Brescia che conosco bene e so che partirebbe da favorita. E’ una squadra molto ben organizzata tecnicamente e preparata fisicamente. Non per niente ogni anno arriva a disputare la finale scudetto. Brescia ha tutte le carte in regola per poter vincere. Noi, speriamo di cavarcela.

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