C’è chi a 16 anni è ancora seduto davanti ad una finestra a guardare il cielo e sognare ad occhi aperti. E c’è chi ha afferrato il proprio destino con le mani e soffre, suda, si sacrifica. E tocca i propri sogni. Nelle note di un inno, nei visi dei propri idoli ora proprio lì, ad un passo, che li può toccare. Francesco Condemi ha trasformato i suoi grandi sogni nella bellezza di una realtà che lo vede protagonista di un mondo che ha fortemente voluto. E che lo ha fatto crescere in fretta. Ciccio ci racconta il suo cammino che, se pur ancora breve, lo ha portato a grandissimi risultati.
“Ho iniziato a otto anni a fare pallanuoto, nella piscina della Blu Team, a Catania. Benché i miei genitori fossero tutti e due pallanuotisti non mi avevano mai spinto a fare questo sport. L’importante per loro è che facessi un’attività fisica. Già a quei tempi ho iniziato a fare le prime blow up, incontri con giocatori misti di diverse squadre. Uno fu con l’Ortigia, in cui conobbi Ciccio Cassia, mio attuale compagno di squadra. A 12 anni il passaggio alla Nuoto Catania. Da qui inizia il mio vero percorso nella pallanuoto, accompagnato dalle prime convocazione nei collegiali.”
“La Nuoto Catania è stata una grande scuola di formazione. Iniziai ad allenarmi con Andrea Sparacino ma subito passai con un allenatore ungherese, Zoltan Fazekas. Con lui sono cresciuto tantissimo, è rimasto un punto di riferimento importante nella mia vita. Con Zoltan ci sentiamo spesso, lo chiamo ogni volta che ne sento il bisogno. Ogni anno partecipavo alle selezioni delle nazionali che mi hanno portato fino allo scorso anno, alla partecipazione all’Europeo U17 a Tbilisi, in Georgia.”
“Arrivare all’Europeo e poter rappresentare il mio Paese è stata un’emozione grandissima. Un gruppo stupendo e un grande allenatore. Massimo Tafuro, che è succeduto a Nando Pesci, ci ha saputo condurre in maniere incredibile, creando un’atmosfera serena in cui tutti ci siamo sentiti subito a nostro agio. Anche negli allenamenti e nel pre-partita si scherzava e si rideva insieme, non abbiamo mai sentito la pressione della partita. Pippo Ferrero, capitano nell’U17, mi ha aiutato tantissimo, è stato un punto di riferimento importantissimo per me. Un’emozione grandissima sentire l’inno nazionale con la medaglia d’oro al collo. Il senso vero di tutto quello che facciamo.”
“La mia prima tifosa è sempre stata mia madre, Milena Virzì. Lei ha un palmares incredibile. Ha vinto 9 scudetti, 2 Coppe dei Campioni, 2 medaglie d’oro agli Europei, 1 oro Mondiale. Qualcuno potrebbe pensare che con un grande passato come il suo mi abbia potuto fare pressioni per giocare a pallanuoto. Devo dire, invece, che mi ha sempre lasciato libero di decidere, farmi crescere da solo, vivere le mie esperienze. Certo, ho passato la mia infanzia fra le piscine. Quando ero piccolo, e lei si allenava, ricordo i miei primi tuffi. E poi le tante partite che abbiamo seguito con mio fratello. Fin da piccoli la pallanuoto è stata la nostra passione.“
“Quest’anno l’esperienza all’Ortigia ha significato un cambiamento radicale. Mi sono trasferito a Siracusa, dove convivo con altri due compagni di squadra, mio fratello Andrea e Pippo Ferrero. Un’esperienza che volevo assolutamente fare. Anche se non gioco tantissimo la possibilità di potermi allenare con una grande squadra di A1 per me è fantastico. A 16 anni ho voluto fare questo passo per iniziare a capire cosa significhi stare in un grande club. Il rapporto con i grandi campioni della squadra è stupendo. Sono persone umilissime, ci hanno preso tutti sotto la loro ala. La differenza di età è tanta ma non si percepisce. Anche se, ogni tanto, ci prendono un po’ in giro.”
“Sono cresciuto con Stefano Tempesti, Valentino Gallo, Christian Napolitano e Massimo Giacoppo, guardandoli alla TV. Dalla televisione a trovarmeli davanti, che ti passano la palla o che ti alleni insieme, è qualcosa di bellissimo. Qualche giorno fa, con mio fratello abbiamo ritrovato delle foto. Eravamo ad un torneo a Ragusa. Io potevo avere 10 anni e lui 12. C’erano Valentino, Christian e Massimo e ci siamo fatti delle foto con loro. Trovarmi con loro, in squadra, mi sembra ancora un sogno.”
“L’Ortigia, quest’anno, sta investendo tanto nei settori giovanili. C’è l’U17, in cui gioco anch’io, che è prima nel campionato. Un movimento che sta crescendo tantissimo e che sarà il futuro di questa società. Avere come punto di riferimento una prima squadra così importante è di grande stimolo alla pallanuoto, a Siracusa e in Sicilia. Questo è il mio mondo, la mia vita. Voglio giocare ai massimi livelli. E magari, perché no, sognare la nazionale. Lottare per la propria patria, per qualcosa che può rendergli onore, non ha prezzo. Cantare l’inno dà i brividi. Quei momenti vissuti lo scorso anno e che vorrei vivere mille volte ancora.“
Ciccio Condemi