Canoa polo, Sandra Catania: il coraggio di crederci.

Lo scorso anno, in uno splendido settembre, al porto di Catania, abbiamo potuto ammirare le gesta di ragazze che, con canoa e pagaia, sono riuscite a conquistare il tetto d’Europa. E sul suo palchetto, a dirigerle, una vera forza della natura, una donna che con voce ferma, ora dura, ora dolce, che ha reso quel gruppo un’orchestra perfetta. Sandra Catania, un grande passato da sportiva ma, soprattutto, l’incontro a 20 anni con la canoa polo. Un percorso pionieristico che l’ha portata in nazionale, da atleta, ed a vincere tutto da tecnico. Passione, anima, cuore, sacrifici: ricetta antica ma mai desueta per arrivare al vertice.

Sandra Catania
Sandra Catania

A vent’anni me ne andavo in giro per l’Europa con pagaia e caschetto per fare esperienze nella canoa polo. La mia generazione ha creato la canoa polo al femminile in Italia. A pensarci adesso mi sento una matta. Ero all’università e mi ero innamorata di questo sport. Sono stata una pioniera. Anche la creazione della nazionale femminile, di cui sono stata il primo capitano, è stata il frutto di un lungo processo, non solo sportivo ma anche politico. Tante cose che oggi i giovani hanno in questo mondo, noi ce le siamo sudate.

Sandra Catania

Non esistevano società che investivano nella canoa polo. Ci autofinanziavamo, grazie alle nostre risorse e alle famiglie. Con una borsa di studio, vinta all’università, ho comprato la mia prima canoa. Pur iniziando a giocare con i colori del Cus Catania, e pur essendo un’universitaria, non ne sono mai stata neanche socia. Luca Di Mauro, all’epoca presidente, non mi degnò mai neanche di una parola. Nonostante fossi un’atleta a livello mondiale. Nessuna gratificazione. La canoa polo non rappresentava uno sport di interesse, nonostante i grandi risultati raggiunti.”

Sandra Catania

Andai via dal Cus e mi sono messa a fare la mercenaria. Scelta dettata dal non sentirmi appagata, sia sul piano umano sia economico. Non avevamo alcun supporto dirigenziale. Poi l’incontro con Daniele Ensabella, Salvo Messina e Fabrizio Messina e la creazione del consorzio Circolo Canoa Catania. Siamo stati gli antesignani che, con la sola forza della passione, siamo riusciti ad andare avanti. Rappresentiamo l’anno zero della canoa polo a Catania.

Sandra Catania

Sono stata un’autodidatta, in nazionale andai per imparare. Oggi i ragazzi vengono selezionati in base alle loro capacità e all’apporto che possono dare. All’epoca erano i tecnici nazionali che ci insegnavano a giocare. Ho imparato da loro anche a fare il tecnico. Oltre a essere stata una grande esperienza internazionale, per me, la nazionale, ha rappresentato un’esperienza formativa a 360°. Ho partecipato ad un mondiale e un europeo, esperienze meravigliose. Ma mi rendo conto che andavamo con una preparazione neanche lontanamente paragonabile a quella attuale. Si sperimentava, eravamo i primi allenatori di noi stessi.”

Sandra Catania

L’aver giocato due anni con l’Orizzonte, da ragazza, al fianco di grandi campionesse che vinsero l’olimpiade, ad Atene nel 2004, è stato fondamentale nella mia formazione. L’atteggiamento di quella squadra, e di alcune persone in particolare, mi ha fatto diventare vincente nella vita. Stare al fianco di una campionessa come Giusi Malato è difficile da spiegare se non si vive in prima persona. Ed è un’esperienza e una mentalità che oggi cerco di trasmettere ai miei atleti.

Sandra Catania

E’ stata una crescita lenta. E dura. Ci sono voluti 12 anni per portare la mia squadra, la Sfre Polisportiva Canottieri Catania, a vincere un europeo. Un percorso difficile di formazione in cui alcune non ce l’hanno fatta. Un cammino fatto di scontri, di scelte a volte dolorose. E, a volte, ho anche sbagliato. E i miei errori li so riconoscere. Forse anche per questo sono riuscita a creare, con tutti, un grande rapporto. Sono vera, schietta, bianco o nero. Ma so essere anche umile. E tutto questo alla fine ha pagato.”

Sandra Catania

Anche la vittoria dello scorso anno, della Coppa dei Campioni, è stato il frutto di questo grande percorso. Dove, da tecnico, mi sono ritrovata a gestire tutti gli aspetti, anche quelli umani. Ricordo che, prima della semifinale, c’è stato un litigio incredibile fra le ragazze. Si rischiava di far saltare tutto. E, in questi casi, bisogna essere delle buone mediatrici e riportare il sereno. E dopo abbiamo vinto semifinale e finale. Oggi la Sfre Polisportiva Canottieri Catania è quasi arrivata alla conclusione di un ciclo. Ma già tante nuove leve stanno crescendo, giovani ragazze innamorate di questo sport. E, spero, di portare ancora la nostra scuola e i nostri colori alle vette più alte della canoa polo.

Le ragazze di Sandra Catania, la Sfre Polisportiva Canottieri Catania, con la coppa dei campioni del 2019.

Sandra Catania