venerdì, Aprile 19, 2024
Rugby

Wheelchair Rugby a Catania: la passione e la voglia di chi nella vita va a meta.

Grande festa per il wheelchair rugby sabato a Catania. La Wheelchair Rugby Catania ha sfidato una rappresentativa di atleti di interesse nazionale, negli impianti sportivi del corpo della Polizia Penitenziaria, a San Pietro Clarenza.

Antonio Cuddè

I ragazzi di Antonio Cuddè e del team manager, nonché giocatore, Salvatore Mirabella, sono stati protagonisti di una tre giorni conclusa con una bella ed esaltante partita che ha visto vincere la passione, la voglia, il coraggio di chi nella vita vuole, con determinazione, andare a meta.

Wheelchair Rugby Catania
Wheelchair Rugby Catania

Forse non tutti conoscono questo sport. Noi ce lo siamo fatti raccontare da Santi Abbenanti, classe 1991, giocatore della Wheelchair Rugby Catania.

Santi Abbenanti

“Il mio approccio a questo sport è stato molto semplice. Tramite facebook venni a conoscenza dell’evento di Wheelchair Rugby a San Gregorio. Sconoscevo totalmente questo sport, mai sentito nominare. Cosi decisi di andare a vedere. Quel giorno, il mio futuro allenatore, vedendomi, mi chiese se ero intenzionato a provarlo. Scattò la scintilla quel giorno e mi innamorai di questo sport.

Salvatore Mirabella

Ho già provato in passato un altro sport, ma l’aggettivo corretto per definire il wheelchair rugby è unico. Essendo uno sport di squadra si condivide tutto, anche le emozioni di gioia provate nell’aver contribuito ad aver aiutato un mio compagno a fare meta tramite un passaggio o un placcaggio deciso, si condivide anche lo sconforto e la rabbia per una partita persa o una meta subita. Aver vinto questa partita contro la nazionale è stata un’emozione unica e mai provata prima. Sentire il pubblico urlare il tuo nome o gridare dalla gioia dopo che sono riuscito a fare meta non ha eguali.

Wheelchair Rugby Catania

Il wheelchair rugby è uno sport di squadra, di conseguenza ti costringe ad interagire con altre persone. Questo mi ha permesso di avere opportunità sempre più grandi per socializzare e incontrare gente. Non sono mai stato una persona molto attiva o un animale da festa, ma grazie al rugby cerco di essere più espansivo e socievole di quanto non fossi prima. Anche la mia idea riguardo lo sport per disabili è cambiata grazie all’aver praticato sport. Soprattutto ho imparato che se voglio realmente qualcosa devo combattere, sudare, soffrire per averla, come se fosse un pallone da gioco che devo portare oltre la linea e ottenere la meta.”

Santi Abbenanti

Il racconto della partita con le foto di Filippo Sicali.