sabato, Aprile 20, 2024
Pallanuoto

Setterosa: come ci vedono le francesi nelle parole dell’asso Louise Guillet.

La nazionale di pallanuoto femminile incrocia il suo destino ripartendo da Trieste che per l’occasione si tinge di rosa. La città giuliana, da martedì 19, ospiterà il preolimpico, tappa fondamentale per il Setterosa. I posti in palio per Tokyo sono soltanto due. Per le azzurre di Zizza è l’ultima chiamata per centrare la qualificazione e difendere la medaglia d’argento conquistata a Rio nel 2016. Arrivare in finale significherebbe volare in Giappone.

La nazionale italiana femminile di pallanuoto
La nazionale italiana femminile di pallanuoto

Inserite nel girone A, le azzurre dovranno fare i conti nell’ordine contro Francia, Olanda e Slovacchia. A darsi battaglia, invece, nel girone B, oltre alle favorite Grecia ed Ungheria, candidate a staccare il pass per Tokyo, anche le nazionali di Israele e del Kazakistan. In vista della partita d’esordio contro la nazionale d’oltralpe, abbiamo ascoltato le impressioni dell’ex capitana e giocatrice del Bordeaux, Louise Guillet, in nazionale dal 2003.

Louise Guillet
Louise Guillet

Avvertiamo una strana sensazione tra noi. Aspettiamo questo momento ormai da parecchio tempo. Abbiamo svolto una buona preparazione ma siamo prive di ben 5 giocatrici. Faremo del nostro meglio con una squadra non propriamente rodata. Lavoriamo per Parigi 2024 che per noi rappresenta il futuro. Sarà davvero molto difficile qualificarci per il Giappone.

Louise Guillet

La prima partita contro l’Italia sarà una bella battaglia. Anche perché l’ultima volta che ci abbiamo giocato contro l’abbiamo persa con uno scarto minimo. Il nostro obiettivo è metterle sotto pressione di nuovo. Dispongono di un ottimo collettivo e con la Garibotti a fare la differenza. È lei il perno della squadra. Sa prendersi le proprie responsabilità quando si accorge che la squadra ha bisogno di qualcosa in più.

La nazionale di pallanuoto femminile francese
La nazionale di pallanuoto femminile francese

L’Italia è tra le favorite per staccare il pass. Giocare in casa ha il suo vantaggio ma l’assenza del pubblico può essere determinante in certe situazioni. Le più accreditate restano, a mio avviso, la nazionale ungherese e quella olandese. È difficile per noi giocatrici restare sempre concentrate sui nostri obiettivi vista la situazione attuale. In Francia, nonostante tutto, possiamo ritenerci fortunati perché possiamo continuare ad allenarci e a disputare le gare del nostro campionato.

Louise Guillet

Gaetano Nardone

Sono laureato in relazioni internazionali e trasformazione dei conflitti. Dai racconti delle persone vulnerabili nasce la mia passione per la scrittura. Mi occupo da anni di migrazione ed integrazione e di Balcani dove da volontario mi sono occupato di scrittura e redazione di articoli e reportage sul campo. Lo sport, particolarmente quello di squadra, è stato sempre al centro dei miei interessi e studi, inteso come strumento di aggregazione, integrazione ed inclusione sociale.