martedì, Aprile 23, 2024
Pallanuoto

Ratko Rudic: l’uomo che rivoluzionò la pallanuoto.

Ratko Rudic, croato di nascita, classe 1944, è stato l’uomo che ha rivoluzionato la pallanuoto in Italia. Da giocatore della Jugoslavia è stato medaglia d’argento nell’olimpiade del 1980 a Mosca per poi costruire l’epopea dei “Blu” campioni alle olimpiadi di Los Angeles e Seul e vincitori dei mondiali nel 1986. Proprio contro l’Italia in una finale chiusa dopo otto tempi supplementari. Rudic divenne tecnico della nazionale italiana nel 1990, portando con sé fama di “Re Mida” ma anche di sergente di ferro. E con lui cambiò la pallanuoto in Italia.

Ratko Rudic (secondo in basso da sinistra) con la nazionale Jugoslava del 1980
Ratko Rudic (secondo in basso da sinistra) con la nazionale Jugoslava del 1980

Più allenamenti, tanta palestra e videotape. Studia a fondo gli avversari, programma ogni minimo dettaglio. La squadra all’inizio non gradisce la sua rigidità. Anche perché i primi risultati sono molto scarsi: sesto posto ai mondiali di Perth, quarto agli Europei di Atene. «Dava solo ordini e basta», ricorda qualche giocatore. La prova di Barcellona era fondamentale: se non fosse arrivata una medaglia ci sarebbe stata una rivoluzione. Invece i due mesi di preparazione crearono un’alchimia nuova nel gruppo: la consapevolezza che si potesse vincere sorprendendo gli avversari con la velocità.

Ratko Rudic
Ratko Rudic

L’Italia che arrivò in Spagna era a maggioranza sudista. Ci sono ben sei napoletani, Fiorillo, i fratelli Porzio, Silipo, D’altrui e Gandolfo, genovese di nascita ma napoletano di adozione. I siciliani Campagna e Caldarella, il barese Attolico, l’abruzzese Pomilio e il romano Ferretti. Le eccezioni erano solo i liguri Bovo e Averaimo, secondo portiere mai impiegato. Un torneo in crescendo, pieno di brividi, anche nelle partite prima della finale dei record. Il Settebello arriva secondo nei quarti e guadagna il pass per la semifinale con la Russia. Finisce 9-8 con tanta sofferenza per gli azzurri e con il gol della vittoria di Sandro Campagna, su rigore, a 2’04” dalla fine.

Ratko Rudic con il Settebello nel 1992
Ratko Rudic con il Settebello nel 1992

La finale fu il capolavoro di Rudic: la rivoluzione nel modo di lavorare, di pensare la pallanuoto, di preparare le partite ha il suo apice proprio in quel 9 agosto 1992. In cui si gioca una delle finali più appassionanti della pallanuoto olimpica. Una partita di grande sofferenza in cui anche gli arbitri ebbero un ruolo fondamentale. Contro l’Italia. Sedici espulsioni degli azzurri contro sette fischiate agli iberici. Quattro tempi regolamentari e sei supplementari sono stati necessari per compiere il capolavoro. Con il gol del 9-8 di Nando Gandolfo che ha scritto la storia del Settebello. E consacrato il mito di mister Rudic.

La vittoria del Settebello del 1992
La vittoria del Settebello del 1992

Dopo Barcellona arrivarono i successi agli Europei del ’93 e del mondiale del ’94. Un gruppo straordinario di giocatori ma che, probabilmente, non sarebbero mai arrivati a tali risultati senza la guida ferrea del tecnico croato. Duro, irascibile, perfezionista, Rudic sa anche bene come il senso di appagamento può far venire meno la voglia di vincere altri trofei. Nel 1995, in occasione dell’Europeo di Atene, inserisce 8 nuovi giocatori. Decisione che scatenò mille polemiche ma che non mancò di dare i suoi frutti: il Settebello fu di nuovo sul gradino più alto.

Ratko Rudic
Ratko Rudic

Il cambio generazionale del’95 fu fondamentale per Rudic per preparare le Olimpiadi dell’anno dopo ad Atlanta. Si ripresenta con un Settebello favorito per la zona medaglie. L’inizio della competizione fu travolgente, l’Italia si piazza prima nel girone eliminatorio. Anche l’avversaria dei quarti, la Russia, viene superata agevolmente dagli uomini di Rudic. Ma nelle semifinali trovano la Croazia che vince sull’Italia per 7-6. Il Settebello ritrova l’eterna rivale Ungheria nella finale per il bronzo. L’ennesimo capolavoro del croato che riesce a portare l’Italia sul gradino più basso del podio dopo un match infinito chiuso 20-18.

Ratko Rudic
Ratko Rudic

Dopo Atlanta la parabola di Ratko Rudic iniziò la sua inesorabile discesa. Il Settebello viene eliminato ai quarti nei campionati europei di Siviglia nel 1997 e chiude solo al quinto posto i mondiali di Perth nel ’98. Un ultimo sprazzo di luce agli europei del ’99, in Italia, chiusi con la medaglia di bronzo. Le olimpiadi di Sidney del 2000 pongono fine all’avventura del tecnico croato con la nazionale italiana. Il Settebello supera il girone eliminatorio e si ritrova in semifinale ad affrontare l’Ungheria. La partita finisce 8-5 per i magiari. Ma le decisioni degli arbitri durante la partita scatenano una gigantesca rissa. Rudic, furioso, finisce per dover essere fermato da un poliziotto.

Ratko Rudic Sidney 2000
Ratko Rudic Sidney 2000

Rimedia una squalifica per un anno e da l’addio alla nazionale italiana. Dopo un breve passaggio negli Stati Uniti, torna nella sua Croazia per prendere per mano la nazionale. Il mito torna subito in scena conquistando il titolo mondiale di Melbourne nel 2007, il bronzo ai mondiali di Roma nel 2009 e la vittoria all’europeo di Zagabria del 2010. Da qui due storie iniziano ad intrecciarsi: quella di un maestro e del suo grande allievo, di colui il quale ha saputo far propri gli insegnamenti del tecnico croato per riportare il Settebello all’apice della pallanuoto mondiale.

Ratko Rudic
Ratko Rudic

Sandro Campagna si presenta ai mondiali di Shanghai nel 2011 con un Settebello che ha fame di vittorie. Sono passati 16 anni dall’ultimo trionfo in una competizione internazionale, da quell’europeo del 1995 a Vienna. La corazzata Jugoslavia è ora divisa in tre nazionali, Serbia, Croazia e Montenegro. L’Italia ha la possibilità di puntare in alto. Il Settebello arriva in semifinale dove, ad attendere Campagna, c’è il suo grande maestro. Dopo essere arrivati all’8-4 alla fine del terzo tempo, l’Italia si vede rimontare nel quarto dai croati. Riesce a chiudere il match vincendo per 9-8 e aprendo la strada a quella finale che riporterà il Settebello sul tetto del mondo.

Ratko Rudic

Ma l’ultima parola spetta a Rudic. Olimpiade di Londra 2012, l’Italia è in cerca della quarta medaglia olimpica e il tecnico croato del suo quarto trionfo personale. Dopo aver superato l’Ungheria ai quarti e la Serbia in semifinale, maestro e allievo si ritrovano nuovamente faccia a faccia nella finale che vale l’oro olimpico. Il Settebello parte bene ma deve subire il ritorno dei croati che riescono a chiudere l’incontro 8-6 consacrando Rudic come l’allenatore più vincente della storia. Il resto è storia recente. La storia di un uomo la cui rivoluzione culturale e sportiva è ancora viva e presente il quel Settebello che con Sandro Campagna continua a dominare il mondo.