giovedì, Aprile 25, 2024
Interviste ai Miti dello Sport

Pallanuoto, Sandro Campagna: vincere non è mai impossibile.

Ci sono momenti nella vita dove tutto sembra impossibile, un tunnel nero senza uscita. A volte occorre fermarsi e guardarsi dentro. Ripensare alla propria storia ed a quella del mondo che ci circonda. E capire che molte volte i limiti sono solo dentro di noi, nella nostra mente, nel nostro cuore. E lo riscopriamo con una delle persone che ha fatto la storia dello sport. Un ragazzo venuto da Siracusa che con volontà, lavoro e soprattutto con una mentalità vincente è saputo arrivare lì, dove tutto sembrava impossibile. Sandro Campagna ci accompagna nella sua storia partita da Siracusa, da quella Cittadella dello Sport, scrigno di grandi sogni. E da quella squadra, il Circolo Canottieri Ortigia, da cui, insieme con Paolo Caldarella, partì per arrivare a conquistare l’Olimpo. E dimostrandoci che, con la giusta mentalità, impossibile non è nulla.

Sandro Campagna
Sandro Campagna

Siracusa, la Cittadella dello Sport e la società dell’Ortigia rappresentano per me qualcosa di indescrivibile. Senza di loro, probabilmente, non sarei stato la persona che sono oggi. La Cittadella dello Sport è stato un impianto che all’epoca era considerato fra i migliori d’Europa. E lo è tutt’ora. Ma, soprattutto, è stata una casa per tanti di quei ragazzi che l’hanno frequentata dagli anni ’60 agli anni ’70. Avendo la possibilità di fare dello sport di alto livello e condividere quei valori sociali e umani che ci hanno permesso di diventare cittadini migliori di quello che saremo magari stati. Io chiamo la Città dello Sport un impianto magico. Per chiunque ci sia passato è stata un’esperienza di vita straordinaria.”

La Cittadella dello Sport a Siracusa
La Cittadella dello Sport a Siracusa

Andando recentemente a Torino, a vedere gli allenamenti della Juventus, il capo della sicurezza dell’impianto era un siracusano che giocava nella società di basket di Siracusa, alla Cittadella dello Sport. Ci siamo ricordati di quei momenti come fra i più belli della nostra vita. Un posto che per noi è un album di ricordi. E lo sarà anche per le generazioni future. Grazie alla società dell’Ortigia, abbiamo conosciuto quelle che sono state le regole, i valori della vita e dello sport. Tanti maestri hanno contribuito a far crescere ognuno di noi in maniera sana. E questi valori ce li portiamo dietro. Da giocatore ho appreso tanto della tecnica, dell’importanza dell’allenamento. Ma, anche, del vivere sociale. E mi sono stati utili anche nella mia seconda vita sportiva, quella da tecnico.”

La squadra del Circolo Canottieri Ortigia negli anni '80. A destra Sandro Campagna
La squadra del Circolo Canottieri Ortigia negli anni ’80. A destra, in piedi, Sandro Campagna

Un ricordo particolare è quello di Paolo Caldarella. Un ragazzo che come me, dal nulla, ha vinto le olimpiadi. Siamo cresciuti a pane e Città dello Sport. Dal nulla perché io ho esordito in Serie B e, quando ho iniziato a giocare a pallanuoto, l’Ortigia era in Serie C. E dopo 17 anni due di quei ragazzi sono diventati campioni olimpici. Enzo Finocchiaro, già prima di noi è stato un nuotatore della Cittadella dello Sport che ha partecipato alle Olimpiadi di Monaco del 1972. Ed è stato per me è un punto di riferimento. Paolo era un ragazzo speciale che è nel ricordo di tutti noi ma, anche, di tutte le generazioni che ci hanno succeduto. La sua immagine, all’ingresso della Città dello Sport, la dice lunga sull’importanza di dover dare continuità al ricordo del suo modo di essere.

La squadra del C Ortigia del 1988. In piedi secondo da sinistra Sandro Campagna e quarto Paolo Caldarella.
La squadra del CC Ortigia del 1988. In piedi secondo da sinistra Sandro Campagna e quarto Paolo Caldarella.

Paolo con la sua grande capacità di lavoro, di sofferenza, è riuscito a scalare le posizioni riuscendo a diventare un grandissimo giocatore. Indispensabile soprattutto nel ’92 e nel ’93, l’anno della sua morte. Nonostante le peripezie che ha avuto nella vita, ha dimostrato che con la forza di volontà, con il sacrificio, si possono ottenere grandissimi risultati nello sport e nella vita. Tanto che si stava laureando in biologia. Un ragazzo esemplare, da imitare sotto tutti i punti di vista. E che resterà sempre nei nostri cuori. Un cittadino onorario della nostra città.”

Sandro Campagna nel 1992
Sandro Campagna nel 1992

Con lui arrivai alla vittoria alle Olimpiadi del 1992, a Barcellona. La squadra aveva fatto un percorso straordinario, aveva già fatto vedere le sue qualità andando a vincere la medaglia d’argento ai mondiali nell’86 e due bronzi, nell’87 e ’89, agli europei. Ma ci mancava qualche cosa. E quel qualcosa ce la diede Rudic. La mentalità, quella capacità di andare oltre le proprie risorse e le proprie possibilità fisiche. Cercando di allenare la mente allo stress. Era quello uno degli obiettivi che Rudic si era prefissato. Ha lavorato continuamente, martellandoci il cervello. Abbiamo fatto il salto di qualità. La riprova è stata che abbiamo tenuto “di testa” a Barcellona, contro una Spagna straordinaria, fenomenale. Che aveva vinto già diverse medaglie e che vinse l’olimpiade successiva. Una Spagna che stava giocando una grandissima pallanuoto e che potevamo battere soltanto con una grande tenuta fisica e mentale.”

Ratko Rudić all'Olimpiade di Barcellona del 1992 con il Settebello
Ratko Rudić all’Olimpiade di Barcellona del 1992 con il Settebello

La preparazione fu molto, molto dura. E non solo dal punto di vista fisico, ma anche, e soprattutto, della capacità di gestire lo stress. Che ha significato fare continui viaggi, giocare molti tornei, la cultura della palestra, quattro volte a settimana. Si ribaltarono quelle che erano le convinzioni dell’allenamento dell’epoca. La squadra arrivò molto preparata all’appuntamento. Non giocammo bene la prima parte del torneo Olimpico ma andammo in crescendo, come è successo lo scorso anno a Gwangju. La squadra prese consapevolezza strada facendo e, una volta superati i gironi eliminatori, acquistammo sempre maggiore sicurezza. La vittoria con la Russia, la vecchia Unione Sovietica, e contro la Spagna, sono state due partite epiche, due partite straordinarie. Vinte con una forza di volontà incredibile.”

Ratko Rudić e la formazione del Settebello del 1992
Ratko Rudić e la formazione del Settebello del 1992

Con la Russia, in semifinale, siamo stati sempre sotto di 1-2 gol, fino a 3 minuti dalla fine. Abbiamo avuto la forza di ribaltare il risultato con 2 miei gol. Uno dalla distanza, molto bello, e un rigore a pochi secondi dalla fine. Solo se si è forti fisicamente e non ci si fa travolgere dagli eventi negativi, si può vincere una partita del genere. E, senza questi presupposti, non avremmo potuto battere in finale la Spagna, in una piscina con 12000 spettatori, di cui 11 mila spagnoli. E’ stato un capolavoro di psicologia di Rudic. Ci ha inculcato forza mentale e capacità di sofferenza. E la consapevolezza che avremmo potuto vincere una partita impossibile. Abbiamo tenuto quando la Spagna ha recuperato, riuscendo a pareggiare e portandoci ai supplementari. Siamo andati anche sotto ma c’è stata una grande reazione di squadra. Negli ultimi tre tempi non prendemmo gol e segnammo quello decisivo a 32 secondi dalla fine del sesto tempo supplementare. Dando all’Italia una vittoria che ancora oggi è tra le prime tre o quattro più belle di tutti gli sport di squadra italiani.”

Il Settebello vincitore della medaglia d'oro olimpica di Barcellona 1992
Il Settebello vincitore della medaglia d’oro olimpica di Barcellona 1992

A Gwangju abbiamo fatto l’ennesimo capolavoro. Ai ragazzi ho inculcato subito la mentalità che tutto è possibile, facendo un ottimo lavoro. Qualsiasi risultato sarebbe stato raggiungibile se avessero creduto in quello che dicevo. Si sono impegnati completamente e mi hanno seguito ciecamente. Sono venuti fuori tutti gli allenamenti che abbiamo fatto. Tutto il nostro modo di giocare è emerso al momento opportuno, dal quarto di finale in poi. Prima la partita con la Grecia e, dopo, con l’Ungheria sono state strepitose. La finale con la Spagna è stata l’incontro perfetto. Ogni cosa ci riusciva, i ragazzi hanno avuto una lettura della partita straordinaria, seguendo il copione che gli avevo dato. Anzi aggiungendo delle letture individuali azzeccatissime.  Non abbiamo permesso alla Spagna di fare il proprio gioco, gli abbiamo fatto perdere tranquillità e sicurezza.

Sandro Campagna con il Settebello
Sandro Campagna con il Settebello

Adesso viene il difficile perché tutti ci vorranno battere. Stiamo trascorrendo questo periodo di chiusura cercando di meditare sulle nostre défaillance all’Europeo di gennaio, a Budapest. Dove non abbiamo performato bene, io per primo. Ma anche i giocatori hanno reso al di sotto delle proprie possibilità. Stiamo analizzando con accuratezza quello che è andato e quello che non è andato. Cercando di farci trovare pronti e forti mentalmente. Perché, anche qui, la forza mentale dovrà venir fuori, soprattutto dopo questo periodo di reclusione ed isolamento. Dobbiamo stare ancora più uniti nonostante l’isolamento. E dimostrare di essere una grande squadra nel momento in cui le porte si riapriranno.

Sandro Campagna