venerdì, Aprile 19, 2024
PallanuotoSETTEBELLO

Pallanuoto, Edoardo Di Somma: la mia partita contro il Covid-19.

Questo non è il nostro solito articolo. Non parla di sport né di carriere né di classifiche. E’ un momento di vita vissuta visto con gli occhi di un ragazzo di ventiquattro anni. Il fatto che sia un atleta di alto livello è, oggi, secondario. Edoardo Di Somma, giocatore di pallanuoto dell’An Brescia e del Settebello, ci racconta la sua partita contro un avversario invisibile ma, non per questo, meno insidioso: il Covid-19. Comincio così: “Ciao Edo, come stai? Ti va di raccontare ciò che ti è capitato? Ti chiedo non un semplice racconto ma di esternarmi quello che senti nel tuo animo”.

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

Essendo uno sportivo e nel pieno delle forze mi sentivo invincibile. Ho fatto il tampone nel giorno del mio compleanno. Non avrei mai pensato di essere positivo. Quando sei giovane non pensi mai alle malattie. La sera prima avevo la febbre alta e i brividi che mi scuotevano. Non ci credevo, non ci potevo credere. L’indomani il responso: ero positivo!

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

E’ stato un momento difficile sia dal punto di vista fisico che psicologico. Avevo già vissuto questa paura quando avevo visto tanta gente ammalarsi accanto a me. Adesso, che sto meglio, posso dire che è stata una bella battaglia. Stare a casa è stato difficile. Gli sportivi si allenano con il corpo non possono fare smart working. Ho cercato di impegnarmi. Attualmente sto leggendo il libro ”Open”, la biografia di Andre Agassi, un libro nel quale ho ritrovato me stesso.

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

Anch’io in passato ho avuto momenti di grande riflessione. La vita degli sportivi è diversa, tutto è finalizzato allo sport e all’obiettivo da raggiungere. Non c’è spazio per nient’altro. Nei momenti di grande incertezza, come quando non sono stato convocato agli Europei, ti sorgono mille dubbi. E pensi che la strada che stai percorrendo forse non sia quella giusta. Io sono un eterno insoddisfatto è, per questo, che mi sono ritrovato in Agassi. Sono un cane sciolto, sempre alla ricerca di non so che cosa. E’ difficile stare con me.

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

La pallanuoto, con la sua quotidianità, mi restituisce un grande equilibrio. Ma, in questo momento, sono turbato. E’ la stessa sensazione che ho vissuto dopo l’incidente quando ero magro come un chiodo. Ma sono sicuro che, al mio ritorno in vasca, saprò dare il massimo. Io, senza pallanuoto, non riuscirei a stare. E continuerò a giocare fino a quando questa mi divertirà.

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

Ci sono diverse persone negazioniste. A loro dico che il virus esiste. E che, pur essendo giovane e forte, il virus, nei giorni di febbre alta, mi ha distrutto fisicamente. Spero tanto si possa fare qualcosa perché questa non è vita. Mi manca la quotidianità degli allenamenti, le trasferte, i pranzi con i compagni di squadra. Tutte cose che mi riconducono alla mia infanzia, quando giocavo nel Bogliasco, con mio fratello. In questo momento provo solo un grande senso di frustrazione.

Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma
Edoardo Di Somma

Volevo finire con un messaggio positivo. Ma, per adesso, il nostro Edoardo non riesce a trovarlo. Ma siamo certi che, appena rimetterà i piedi in vasca, tornerà ad essere quel ragazzo positivo e determinato che tutti conosciamo. A presto Edo!