Stefano Tempesti non ha bisogno di presentazioni. L’Airone di Prato è arrivato nelle calde coste siciliane per rivivere una seconda giovinezza e far sognare migliaia di tifosi. Nella splendida Siracusa, che ha il suo cuore pulsante nell’isola di Ortigia, il nucleo più antico della città, dedicata alla dea Artemide, il grande campione è arrivato con un solo obiettivo: vincere.
La sua forza non sta solo tra i pali della sua porta. E’ un leader innato capace di dispensare indicazioni durante la partita e buoni consigli in ogni momento. Soprattutto ai tanti giovani che costituiscono il presente e, soprattutto, il futuro del Circolo Canottieri Ortigia. Una stagione entusiasmante che ha portato gli aretusei alla finale di Euro Cup e in corsa nel campionato. Che il grande portierone ci racconta.
“Questa seconda giovinezza la sto vivendo alla stragrande. L’esperienza Ortigia va oltre ogni mia più rosea aspettativa. Sapevo che sarei stato bene, che avrei incontrato persone meravigliose, una squadra in cui divertirmi. Però non pensavo a tal punto. Mi sono rimesso in gioco e ho trovato una situazione, sotto tutti i punti di vista, meravigliosa. Non avrei potuto sperare di trovare un’ambiente migliore. Veramente una seconda giovinezza, sono ritornato veramente giovane.”
“La squadra è formata da tutti ragazzi meravigliosi. C’è un perfetto connubio, fra il gruppo dei quattro più anziani, lo zoccolo duro dei siracusani e questi ragazzi giovanissimi che viaggiano, hanno fame, hanno voglia e si vogliono divertire. Hanno una qualità di gioco altissima. Quindi la squadra è impostata in maniera perfetta. La situazione migliore per rimettermi in gioco. La società aveva voglia di fare bene, un progetto bellissimo, proprio sotto tutti i punti di vista è stata per me la situazione migliore.”
“Siamo partiti dall’inizio dell’anno per vincere la coppa, l’obiettivo è l’Euro Cup. Una volta che si è arrivati in finale andiamo a giocarcela per fare il risultato. Siamo consapevoli della forza degli avversari. Sia l’Eger che il Brescia sono squadre fortissime che possono anche vincere lo scudetto. Sono squadre da Champions. Noi siamo consapevoli dell’avversario, però vogliamo affrontare la finale per vincere non per fare una partecipazione.”
“Il sogno delle Olimpiadi di Tokyo io non l’ho mai nascosto. Il fatto di venire in Sicilia e rimettermi in gioco era anche per avere la possibilità di sperare in una convocazione. Ad Ortigia ho trovato la situazione ambientale migliore, un livello di pallanuoto molto alto e grandi stimoli. Davvero una seconda giovinezza.”