Il Catania esce a testa alta dai play off. Il pari maturato alla fine dei 90 minuti, segna la fine di questa tribolata stagione sportiva. Tanta amarezza e poco da rimproverare ai rossazzurri. Anche la fortuna non è stata dalla parte degli etnei, si contano ben tre legni al triplice fischio finale.
Lucarelli si affida agli stessi undici che gli avevano garantito il passaggio del turno, scegliendo il consueto modulo, quel 4231 più che collaudato. Tra i pali viene confermato Martinez. Mister Gallo, il tecnico degli umbri, opta per un 433. Si parte con ritmi lenti, è il Catania a dettare i tempi. Buon possesso palla degli etnei, ottimo il palleggio e la circolazione del pallone, alla ricerca del giusto pertugio.
La Ternana accenna un pressing poco produttivo. I rossazzurri fanno la partita. All’ ottavo minuto ci prova Curcio dalla distanza, il portiere umbro respinge goffamente, Curiale viene anticipato da Diakitè e non si fa trovare pronto all’appuntamento. Altra buona occasione parte, come spesso accade, dai piedi di Capanni, è l’undicesimo. L’assist di Curiale, finisce tra i piedi di Calapai che non è un attaccante e si vede. Il pallone deviato, termina alto sulla traversa. Ci prova Vicente dai 35 metri, facile la parata di Iannarilli.
Al 33° minuto, mischia in area umbra, cincischia la difesa rossoverde, ci mette il piede Biondi e la palla picchia sul palo, attraversando tutta la linea di porta. Unica azione degli uomini di Gallo, un contropiede in superiorità numerica sprecato da Partipilo che sceglie di calciare in porta, anziché servire uno dei suoi compagni in posizione favorevole. Al minuto 44, Catania in gol. Punizione di Pinto, svetta di testa in area Mbende, respinge il portiere, è prontissimo Biondi a ribadire in porta. Vantaggio meritatissimo. Si va al riposo sul risultato di 1 a 0 per gli etnei.
Si torna in campo con gli stessi undici. Cambia il tema della gara. La Ternana, in maniera confusa, prova ad attaccare. Gli etnei controllano bene. Non rischia nulla il Catania. Al 68° ci prova Paghera di testa, alto sulla traversa. Un minuto dopo Furlan, subentrato, para facile Martinez. Ci prova Pinto dai 25 metri, gran tiro che termina di poco fuori. Al 75° l’episodio chiave, che avrebbe potuto chiudere la gara. Contropiede dei rossazzurri sulla fascia destra, Curcio lancia Barisic, entrato al posto di Curiale. L’attaccante si presenta solo a tu per tu con il portiere umbro. Iannarilli respinge il tiro, Barisic riprende, calcia e il pallone picchia sul palo alla destra del portiere. Inesorabile ritorna la crudele legge del calcio. Gol sbagliato, gol subito.
Minuto 80. Cross di Furlan dalla sinistra, sbuca improvviso, dal vertice destro dell’area piccola, Ferrante che in volo d’angelo colpisce di testa e la mette dentro. Non si gioca più al calcio. Tanto ostruzionismo da parte degli umbri, che approfittano di ogni occasione per fare scorrere il tempo, avendo il fiato corto e tanto mestiere. Rimane tanto amaro in bocca, per una buonissima prestazione, caparbia e di carattere. Peccato.