Solo un pari per i rossazzurri contro la Cavese fanalino di coda. Finisce 1 a 1 una partita giocata non giocata bene, che ha visto gli etnei concludere in nove uomini per due espulsioni rimediate nei minuti conclusivi. La tanto attesa conferma, dopo la vittoria contro il Bisceglie, non è arrivata. Peccato, perché avrebbe consentito al Catania di attestarsi al quarto posto, a tre punti dal Teramo terzo in classifica, fermato in casa dal pari contro la Vibonese. Tra stop imposti dal giudice sportivo e infortuni sono tante le assenze in organico per gli etnei.
Raffaele deve scontare l’ultima giornata di squalifica e delega mister Cristaldi alla guida dalla panchina del suo 3 5 2, che vede la conferma tra i pali di Confente. Torna Tonucci, dopo l’infortunio che l’ha costretto ad uno stop prolungato. Con il rientro del centrale, si ricostituisce il tridente difensivo insieme ai confermatissimi Silvestri e Claiton. Gli esterni di centrocampo sono Pinto e Calapai. Le numerose assenze nella mediana costringono il tecnico ad un inedito centrocampo. Si opta per Welbeck nel ruolo di playmaker, affiancato da Biondi e Piovanello. Orfano dell’infortunato Reginaldo, viene riproposto anche il reparto avanzato con Sarao e Pecorino. Si rivede in panchina Piccolo.
Primo tempo contrassegnato da molti errori su entrambi fronti. La Cavese occupa bene gli spazi ed impedisce al Catania di imbastire una manovra pericolosa. Quando non ci riescono con le buone, gli uomini di mister Maiuri usano le maniere forti, costringendo l’arbitro ad interrompere l’azione sanzionando il fallo. Gli errori e gli interventi dell’arbitro non aiutano a far salire il ritmo della gara. Non è una bella partita, e per vedere uno dei due portieri impegnato devono trascorrere ventidue minuti. Su un cross proveniente dalla sinistra, Germinale sorprende Silvestri, e sbilanciato calcia verso la porta di Confente che facilmente neutralizza.
Fatica il Catania a trovare il bandolo della matassa. Al 26° ci prova Piovanello con un tiro cross dalla destra che si spegne alto sulla traversa. Cinque minuti dopo, piove sul bagnato in casa Catania. Si infortuna Claiton, che è costretto a lasciare il campo. Lo rileva Zanchi. Al minuto 34, sull’ennesimo calcio di punizione assegnato agli etnei, Pinto fa partire uno spiovente in area campana, Pecorino svetta di testa anticipando tutti e gira verso la porta bluefoncè. Sembra un pallone molto semplice da controllare, ma Bisogno, il portiere della Cavese, sbaglia completamente l’intervento. Il pallone gli passa tra le gambe e rotola in rete. Il Catania è in vantaggio. Ancora una volta, per la squadra di Raffaele, sono determinanti i calci da fermo.
La Cavese accenna una reazione e al 42° minuto. Germinale prova ad impensierire Confente con un colpo di testa che viene facilmente controllato dal portiere rossazzurro. Quattro minuti dopo, Piovanello ha uno spunto sulla destra e calcia debolmente in porta. Questa volta, Bisogno non si fa sorprendere. Dopo l’ultima iniziativa di Cuccurullo, che calcia da fuori e la conseguente parata del portiere rossazzurro, l’arbitro decreta la fine della prima frazione di gioco.
Al rientro dagli spogliatoi, Mister Cristaldi lascia nello stanzone Sarao e mette dentro Emmausso. Al 55° Piovanello ha un bello spunto, serve Welbeck che crossa in area. Il pallone viene intercettato da Pecorino che di testa in tuffo gira verso la porta campana. Bisogno para facilmente. Passano solo due minuti e la Cavese si fa sotto. Sulla corsia sinistra Ricchi lancia Senesi che effettua un cross sul secondo palo dove sopraggiunge Russotto, l’ex rossazzurro ci mette il destro e in diagonale batte un incolpevole Confente. Adesso è 1 a 1.
Prova una reazione il Catania, ma lo fa in maniera confusa. Manca l’ordine e chi detta i tempi a centrocampo, la carenza di qualità si vede. E allora ci si affida ai calci piazzati. Al 66° ci prova Emmausso da trentacinque metri con un tiro teso indirizzato sotto la traversa ma trova pronto Bisogno. Due minuti dopo è la volta di Albertini che prende il posto di Pinto. Al minuto 83° Welbeck, su un fallo laterale in favore del Catania, sbaglia i tempi di un semplice intervento ed è costretto al fallo per evitare il contropiede della Cavese. Essendo già ammonito, rimedia la doppia sanzione e raggiunge gli spogliatoi in anticipo. Interviene dalla panchina mister Cristaldi che manda in campo Noce al posto di Piovanello. Siamo al’85°.
Trascorrono sessanta secondi e su un corner per gli etnei, Tonucci si strattona con un avversario in area di rigore cavese. Il giocatore campano appena colpito, crolla a terra. L’azione non sfugge all’arbitro e lo costringe ad intervenire con il cartellino rosso per il difensore rossazzurro. Catania in nove uomini. Nei restanti minuti di gioco, compresi i quattro di recupero, non succede più nulla. Gli etnei nonostante la doppia inferiorità numerica non subiscono le iniziative di una squadra modesta che ha mostrato grandi limiti nella costruzione del gioco.
Partita dai contenuti scarsi, con pochissime conclusioni a rete. Vista la pochezza, la gara poteva essere sbloccata solo da un calcio piazzato o da un episodio fortuito. Poca la qualità in mezzo al campo per la squadra di Cristaldi, che fatica ad imbastire la manovra. Le assenze di Maldonado e Rosaia pesano e impediscono a Welbeck di svolgere il suo compito. Il ragazzo è parso sottotono ed in difficoltà avendo tutto il peso del reparto sulle sue spalle. Soffrono anche gli esterni, che ci provano, ma non sono all’altezza delle ultime prove.
Discreta la prova di Piovanello, che quando viene sistemato sulla fascia regala qualche spunto interessante. Poco convincente il subentrato Emmausso, se si esclude un calcio di punizione dai 35 metri, le sue giocate sono poco proficue. Sugli standard delle ultime uscite la partita di capitan Silvestri. Ancora una volta puntuale all’appuntamento con il gol Pecorino, seppure in maniera fortunosa per il clamoroso errore del portiere campano, risponde presente e mette a segno la quarta rete della stagione. Il suo ritmo è più che buono.
Non incide come ci si aspettava Biondi, dopo il buon impatto nell’ultima gara contro il Bisceglie, il ragazzo soffre, anche perché costretto ad una posizione a lui non congeniale. Al rammarico di non aver vinto una gara alla portata, fa da contraltare la consapevolezza di un organico rimaneggiato che costringe il tecnico ad impiegare diversi uomini in posizioni non confacenti. In vista del prossimo impegno contro la Viterbese, tornerà in panchina mister Raffaele. La speranza è che in questa occasione il tecnico possa ritrovare in organico a disposizione parte dei tanti elementi che attualmente sono fermi ai box.