Se si pensa che il rugby è uno sport per eroi senza gloria sembra difficile che tanti giovani se ne possano innamorare. Non ci sono i lustri e i fasti di sport ben più blasonati, né, tantomeno, sogni miliardari. C’è, invece, sempre il culto del sacrificio, della dedizione, del lavoro. Antony Virzì è figlio della passione ovale, di un mondo che è difficile da spiegare se non si vive. Ma che rappresenta una delle più alte scuole di formazione degli uomini di domani. Antony ci racconta la sua storia e ci trasmette il suo karma: non mollare mai!
“Il mio incontro con il rugby lo devo a mio fratello. Fu subito amore: era lo sport che faceva per me. Ho iniziato alle scuole medie e da lì il mio cammino: centri di formazione e poi accademia. La prima società per cui ho giocato è stato il San Gregorio per poi passare al Triskele e infine al Cus Catania, nella 18 Elitè. Qui l’incontro con una persona: Domenico Scavone. Prima che un allenatore è stato un fratello maggiore, ci ha fatto crescere nel rugby trasmettendoci grandi ideali come l’umiltà e l’importanza del lavoro. Principi fondamentali per crescere nello sport e nella vita.”
“Occorre molta forza di sacrificio e allenamento per superare i propri limiti. Non crediamo alle favole che chi è più grosso quando cade fa più rumore. Chi è più grosso fa più male ed è più pesante da affrontare. Forza di volontà e coraggio sono essenziali per avere un impatto vincente. La velocità è sempre stata una mia caratteristica ma va sempre curata e allenata. Gli allenamenti sono fondamentali e bisogna dare il 100%. Occorre esserci con la testa e sfruttare ogni momento per crescere da un punto di visto tecnico e atletico.”
“Tutto questo nonostante non faccia solo il rugbista. Finiti gli esami a scuola ho subito iniziato a lavorare. Esco da turni estenuanti di lavoro, anche notturni, e il mio primo pensiero sono gli allenamenti. Non manco mai, so che sono fondamentali per disputare buone partite e andare avanti nella cosa che più amo. Io non mollo mai, sia nella vita che in campo. Ho capito che al di là della tecnica, della velocità, di tutto, occorre la forza e la caparbietà di crederci e una grande determinazione.”
“Ho fatto parte anche delle nazionali giovanili. Con la Federazione italiana di rugby a 13 “Under 19” ho giocato prima un’amichevole contro la Francia a Tolone e poi sono stato convocato per le qualificazioni agli europei. Disputando due partite, contro Ucraina e Serbia. Le abbiamo vinte e siamo entrati nelle fasi finali. Qui ci fu per me un’emozione che mi porterò per sempre: venni scelto come capitano di quella squadra.”
“Fu un momento bellissimo della mia vita: mi sentivo davvero un professionista, il mio grande sogno. Anche se è difficile vivere solo di rugby. Ma non è questo che conta. I rapporti che si creano, le emozioni che si vivono non hanno prezzo. Ogni volta che cantavo l’inno con la nazionale piangevo, le lacrime mi scendevano come un bambino. In quell’inno c’era qualcosa di più grande di me: la nazione, il lavoro, i tanti sacrifici fatti. Al di là del risultato, cantare l’inno italiano, in uno stadio pieno di tifosi, è l’emozione assoluta.“
“Il passaggio, dello scorso anno, nell’Amatori Catania è stato un grande passo, il sogno di ogni giovane rugbista catanese. Con me tanti miei compagni di squadra, ma soprattutto grandi amici, sono andati all’Amatori. Abbiamo vissuto una stagione esaltante: da neopromossa abbiamo centrato i play off. L’incontro con Ezio Vittorio è stato intenso ed importante. Ho trovato una persona attenta e sempre presente. Quando non posso esserci, mi chiama subito facendomi sentire, davvero, una parte importante del gruppo. Ezio è davvero una persona che ha il rugby dentro, un gentiluomo e un maestro.”
“Quest’anno stiamo andando molto bene. Ho subìto un brutto infortunio al naso che mi ha costretto ad un intervento. Ma dopo 2 settimane ero di nuovo in campo, a giocare la partita. Ora stiamo seguendo un programma di allenamento a casa, dietro indicazioni del nostro preparatore. Le confezioni di acqua sono diventate i nostri pesi. Tenersi in forma è fondamentale per l’eventuale ripresa che ci potrà vedere protagonisti in questo fine campionato. Non voglio essere presuntuoso, ma l’Amatori è un grande gruppo e spero proprio che arriveremo a disputare i play off. La cosa che è sicura che la voglia di arrivarci ce l’abbiamo proprio tutti.“
ANTONY VIRZI’